Circolo PD Basiglio

domenica 18 maggio 2008

"Porta Furba" di Emanuele Fiano

Una fermata della linea A dela metropolitana di Roma si chiama Porta Furba, sta tra le fermate di Arco di Travertino e Numidio Quadrato. Porta Furba, è in fondo la porta attraverso cui ha tentato di entrare martedì Silvio Berlusconi nel suo discorso di investitura alla Camera. Monopolismo gentile lo ha etichettato Tabacci dell'UDC, cioè l'idea di svolgere contemporaneamente il ruolo di governo e quello di opposizione, presentando un governo che secondo il premier in fondo va bene a tutti, con un elogio del ruolo dell'opposizione, con una esaltazione delle difficoltà che proprio in ragione delle loro gravità pretendono unità.

Qualcuno lo ha letto come un discorso da candidato alla Presidenza della Repubblica e non da leader di una parte. Certamente un discorso furbo, suadente, ma che nulla ha detto sui grandi problemi che abbiamo d fronte. Nessuna chiarezza sul futuro di Alitalia, nessuna chiarezza sull'ipotesi di reato di clandestinità che porterebbe alle stesse conseguenze a cui porta oggi la contravvenzione alla legge Bossi-Fini, nessuna parola sul taglio della spesa pubblica. Molti toni bassi, molta sobrietà ed educazione non basteranno a rendere questo paese più "leggero" e moderno per il cittadino.

Berlusconi ha cinque anni per mantenere il patto con gli elettori, entrare dalla Porta Furba non basterà. Non basterà però neanche al Partito Democratico mostrarsi solo educato e disponibile al dialogo, dialogo su cosa esattamente? Qual è il piano economico di Tremonti? Chi paghera le necessità di tagli? Come saranno le modifiche della legge Bossi-Fini? Dove finiranno le liberalizzazioni? Lo stile è importante ma io sono più preoccupato del contenuto.
P.s.: per quello mi riguarda sia chiaro, io con chi chiude un occhio su incendi nei campi rom, molotov e giustizia fai da te, ho poco su cui dialogare.

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