Circolo PD Basiglio

lunedì 28 settembre 2009

1 Ottobre a Milano manifestazione per la Libertà di Stampa e Informazione.

In vista della manifestazione nazionale del 3 ottobre a Roma per la libertà di informazione e di stampa, il Partito Democratico della Lombardia, con i tre candidati alla Segreteria, Maurizio Martina, Emanuele Fiano, Vittorio Angiolini, organizza un presidio a Milano.
Appuntamento giovedì 1 ottobre 2009 alle ore 18.00 ai Giardini pubblici di Via Palestro a Milano, accanto alla statua dedicata a Indro Montanelli (angolo via Palestro - via Manin).

mercoledì 23 settembre 2009

29 SETTEMBRE CONGRESSO DEL CIRCOLO DI BASIGLIO

Circolo “Enzo Biagi” di Basiglio

Oggetto: Convocazione del Congresso di Circolo “Enzo Biagi”
Carissima/o Iscritto o Simpatizzante,
con l’ammissione delle candidature alla carica di Segretario Nazionale di, nell’ordine, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino, è iniziato il percorso del primo Congresso del Partito Democratico. In questa prima fase la parola spetta alle/agli iscritte/i, chiamate/i a decidere quali, tra i tre candidati, saranno ammessi alle elezioni/primarie di domenica 25 ottobre 2009, valutando le rispettive piattaforme politico-programmatiche. Certamente non ti sfuggirà che si tratta del momento più alto e decisivo per la vita interna del Partito Democratico. Ognuno di noi, a prescindere dalle differenti opinioni, può essere a suo modo protagonista di un dibattito e di un confronto che non ha pari nel panorama politico italiano.
Con il voto si eleggono anche i “delegati” (collegati ai tre candidati nazionali) alla Convenzione Provinciale. La Convenzione Nazionale, già fissata per domenica 11 ottobre p.v., prenderà atto dei risultati che emergeranno dai Congressi di Circolo.
Il Congresso di Circolo al quale risulti iscritta/o alla data del 21 luglio 2009 è fissato per
Martedì 29 settembre 2009 dalle ore 20.30
Presso la Sala Comunale Centro Storico di Basiglio P.za Mons. Rossi
Nel corso della Riunione saranno presentate anche le candidature alla Segreteria Regionale di, nell’ordine, Maurizio Martina (Mozione Bersani), Vittorio Angiolini (Mozione Marino) e Emanuele Fiano (Mozione Franceschini).
Saranno presenti l’On. Panzeri per la Mozione Bersani e l’On. Fiano per la Mozione Franceschini. Al momento non abbiamo il nominativo del rappresentante della Mozione Marino.
Per ogni altra informazione sul Congresso, sulle candidature e i programmi relativi ti segnaliamo i siti internet del Partito nazionale www.partitodemocratico.it, regionale www.pdlombardia.it/ e dei candidati: www.bersanisegretario.it, www.dariofranceschini.it e www.ignaziomarino.it.
Ti ricordiamo infine l’indirizzo del blog del nostro circolo (www.pdbasiglio.blogspot.com), l’indirizzo di posta elettronica pdbasiglio@yahoo.it e il gruppo di facebook (pdbasiglio)
Cordiali saluti.
Basiglio 21 settembre 2009
Il Coordinatore del Circolo - Daniela Re

sabato 19 settembre 2009

LETTERA AGLI ISCRITTI DI VITTORIO ANGIOLINI

Care Democratiche e cari Democratici,
ho esitato nell’accettare la candidatura a segretario regionale, perché non sono un uomo politico né voglio diventarlo. Non potrei fare a meno dell’Università e della professione di avvocato, che amo molto entrambe. Vorrei solo, per quel che riuscirò, contribuire brevemente al rilancio del partito democratico in Lombardia, per poi continuare a partecipare solo come semplice cittadino, che fa il mestiere che ha sempre fatto.
Conosco Lele Fiano e Maurizio Martina, che si propongono come leader e ne hanno le qualità. Ma non mi pare che il trovare il leader sia la nostra prima necessità. La nostra prima necessità è un partito che non miri solo a raccogliere consensi elettorali, ma a garantire ad ogni cittadino lo strumento per essere protagonista delle decisioni politiche, in modo collegiale, trasparente, semplice, accessibile.
La Lombardia, per la sua cultura e le sue tradizioni, ha bisogno anzitutto di robuste iniezioni di liberalesimo autentico, di imprese libere, responsabili e proprio per questo capaci di concorrere in condizioni di parità, a cui la politica deve prestare ausilio nell’innovazione tecnico-scientifica e culturale come nello sviluppo, senza per questo pretendere di mettere mano su ogni fatto economico e di piegarlo ai propri disegni, come è accaduto ed accade (tra l’altro riducendo, fin qui, ad un problema meschino di spartizione di potere politico un’occasione importante come quella dell’ EXPO). Ma c’è bisogno anche di valorizzare il contributo che storicamente ha dato e dà il movimento sindacale dei lavoratori al fare grande la Lombardia, arricchendo eguaglianza e coesione sociale, equità e pari opportunità. La politica non deve ostacolare ma assecondare l’autonomia e la libertà delle contrattazioni e delle relazioni collettive tra imprenditori e lavoratori, aiutando le parti sociali a governare i processi di trasformazione, anche internazionali, dell’economia e del lavoro: i problemi di inclusione effettiva nel sistema economico, da quelli delle piccole e medie imprese a quelli dei lavoratori precari, non saranno mai risolti senza che queste realtà, e queste persone, abbiano adeguata ed effettiva rappresentanza sociale e sindacale. L’unità spontanea e libera, l’autoaffermazione delle forze sociali è per sé un valore, soprattutto oggi che la politica è debole e talora arrogante.
Ed occorre anche abbattere steccati ideologici che sono impaccio alla libertà. Credo che il cittadino neppure comprenda le bordate della politica su “laicità” e “laicismo”, che hanno attraversato ed attraversano la Lombardia. E giustamente. E’ incomprensibile che la libertà della fede, della preghiera e di comportamenti eticamente conseguenti ai propri convincimenti religiosi, a cui opportunamente ci richiama spesso la Chiesa ambrosiana, non possano andare di pari passo con la eguale libertà di scelta dei non credenti. Una politica che predica la divisione irreparabile delle coscienze manca alla propria missione di garantire la libertà di tutti.
Ed infine, per stare all’essenziale, i cittadini lombardi hanno esigenza di essere e sentirsi sicuri. Al che certo non serve la moltiplicazione delle polizie locali, la competizione tra le stesse o, ancor meno, il mandare per le strade gruppi di cittadini (le cd. “ronde”), i quali diano ciascuno della sicurezza stessa una propria soggettiva interpretazione, impegnando su questa le forze dell’ordine. Non ci sono scorciatoie: la sicurezza si fa garantendo la legalità per tutti ed ovunque in modo uniforme, con il coordinamento operativo ed unitario dei corpi di polizia, per una vigilanza continua e capillare del territorio. E ciò non solo non impedisce ma presuppone che gli stessi diritti fondamentali di libertà, individuali e collettivi, siano egualmente riconosciuti ad ogni persona, anche e soprattutto se in situazione di disagio sociale o magari venuta in Italia da paesi lontani, per coltivare un sogno di riscatto che è lo stesso coltivato, in passato ed anche oggi nel mondo “globale”, da tanti italiani migranti.
Sono, lo so, considerazioni che appaiono impolitiche, che non guardano ad alleanze immediate ed ai consensi più facili del politicamente corretto. Ma questo è lo specifico del mio contributo al dibattito del partito, in vista della rivoluzione democratica di cui ci parla Ignazio Marino. Vorrei solo aggiungere, rivolgendomi a Fiano e Martina, che sono d’accordo con loro: possiamo cominciare bene, ossia possiamo cominciare dal proposito che, chiunque sia la persona scelta per rappresentare in questa fase il partito democratico, la sosterremo attivamente e lealmente, consapevoli che l’unità di intenti, raggiunta attraverso il confronto plurale delle idee, deve essere la nostra prima risorsa nella battaglia comune che dovremo affrontare.



Milano, 29 luglio 2009
Vittorio Angiolini

venerdì 18 settembre 2009

LETTERA AGLI ISCRITTI DI EMANUELE FIANO

Cara Democratica, caro Democratico,
io sono convinto che il nostro grande progetto di innovare e trasformare la politica, per dar vita ad una nuova stagione di giustizia, sviluppo e partecipazione nel nostro Paese, sia ad un passaggio davvero cruciale.
Dobbiamo rialzare la testa, uscire dallo smarrimento che negli ultimi tempi abbiamo vissuto e non rinunciare alla battaglia per il cambiamento, in Italia come nella nostra regione. Se non lo faremo, saremo destinati alla marginalità e alla sconfitta.

Questo congresso è per noi un'occasione per parlare dell'Italia e della Lombardia oltre che del futuro del nostro partito.
Per questo ho deciso di candidarmi come segretario regionale lombardo del PD:
perché è il momento di spendersi completamente e in prima persona per ciò in cui si crede e per rafforzare sempre più il nostro Partito attraverso il confronto vero delle idee e l'uso delle Primarie.

Mi candido convinto di poter essere il segretario che in Lombardia deve guidare il Partito che potrà cambiare la nostra regione davvero, ponendo fine ad un sistema di potere lungo 15 anni che ha soffocato le qualità della Lombardia sotto una montagna di interessi particolari, togliendole autonomia, orgoglio e slancio.

I Congressi e le Primarie che ci apprestiamo a vivere non sono una guerra: sono, invece, la grande opportunità che abbiamo per confrontarci e costruire un nuovo inizio per noi Democratici, dove, rispettosi e coscienti dei percorsi e delle radici di ognuno di noi, si pensi e si costruisca insieme il futuro, senza mai voltarsi indietro, con coraggio, responsabilità e determinazione.

Dobbiamo rialzarci, convinti di avere la passione e gli strumenti per rappresentare il Paese che lavora e vive onestamente, rispondendo alle domande e ai bisogni che esso esprime, offrendogli una nuova visione di sviluppo equo e sostenibile, una nuova stagione di garanzie sociali unite ai diritti individuali, offrendogli un Partito capace di interpretare insieme i diritti e le speranze di chi vive, lavora e produce onestamente. Noi, possiamo davvero farlo insieme, uscendo una volta per tutte da uno stato di minorità che, soprattutto qui, ci affligge e ci limita, imparando anche dagli errori passati per non ripeterli più.

Per questo la mia scelta per il segretario nazionale è convintamente a favore di Dario Franceschini, perché in questi pochi mesi ha fatto bene e tenuto unito il PD in un momento di grave difficoltà e perché capace di farci superare la logica delle passate appartenenze, di intraprendere il nuovo cammino verso il futuro che abbiamo scelto.

La mia candidatura, però, vuole andare anche al di là della mozione nazionale per cui io voterò, perché a partire dalla Lombardia, serve un'idea di partito regionale che non ricalchi gli schemi nazionali. Io penso e credo in un Partito capace di unire i suoi iscritti e i suoi elettori, valorizzando i primi e coinvolgendo costantemente i secondi, dove l'autonomia locale sia ricchezza per un nuovo grande progetto nazionale e non venga mai negata o messa in secondo piano, soprattutto per quel che riguarda le rappresentanze istituzionali, i ruoli di responsabilità, le risorse.

E' per tutto ciò che intendo battermi e chiedo a tutti coloro che non si rassegnano alle sconfitte di impegnarsi con me in questo congresso.
Possiamo e dobbiamo far rinascere un grande Partito Democratico, possiamo e dobbiamo batterci per una nuova Lombardia.
Possiamo e dobbiamo farlo, adesso e insieme.

Emanuele Fiano

LETTERA AGLI ISCRITTI DI MAURIZIO MARTINA

Cara amica, caro amico,
stiamo entrando in questi giorni nel vivo delle assemblee congressuali dei nostri circoli in tutta la Lombardia. Saranno non solo occasioni importanti per votare e scegliere delle persone ma, soprattutto, per discutere e confrontarsi sul futuro del Partito Democratico e del Paese.
Abbiamo l’occasione di far compiere al PD un salto di qualità. Dopo i primi venti mesi di lavoro possiamo produrre il giusto cambio di passo che ci si aspetta da noi, per essere più credibili, più forti, più riconosciuti.
Ha detto bene Pierluigi Bersani: dobbiamo poggiare su basi più solide il nostro lavoro. Dobbiamo definire a chiare lettere chi siamo e chi vogliamo rappresentare. Dobbiamo tornare a condurre una battaglia sulle priorità del paese, a partire dalla crisi che investe famiglie, lavoratori e imprese, senza dimenticare che va affrontato anche un vero confronto sui valori di riferimento della nostra comunità nazionale.
L’Italia ha bisogno di una riscossa civica e noi dobbiamo esserne i protagonisti.
Per questo vogliamo lavorare ad un partito popolare, laico, riformista. Un partito per l’uguaglianza, la solidarietà, il merito, la giustizia sociale. Un partito che rappresenti il mondo dei lavori e l’impresa diffusa, che valorizzi i talenti, e che si faccia carico delle aspettative delle giovani generazioni. Un partito che sia dalle parte di tante donne che ancora cercano opportunità.
Un partito che si riconosca come comunità di valori, idee e persone.
Sappiamo tutti che la Lombardia è un campo di prova decisivo per questa sfida. Il primo obiettivo per cui stiamo già lavorando è quello di prepararci al meglio per sfidare la destra che da quindici anni governa la Regione. Serve davvero aria nuova al Pirellone. Occorre un progetto forte per il futuro della Lombardia e noi con una nuova alleanza di centrosinistra possiamo correre per vincere.
In questi venti mesi ho girato moltissimo la nostra terra, le nostre città e paesi, imparando a conoscerne le tante diversità ed i problemi ma anche le opportunità e le grandi occasioni.
Mi ricandido alla guida del PD della Lombardia perché penso di poter contribuire a questo sforzo collettivo mettendo un campo un impegno a tempo pieno.
Lo farò mettendoci tutta la passione di cui sono capace.
Buon Congresso!
Un caro saluto.






MAURIZIO MARTINA
Candidato Segretario regionale del Pd della Lombardia


Per informazioni, per leggere il mio programma o scambiarci opinioni e pareri ti aspetto sul sito www.mauriziomartina.it

giovedì 17 settembre 2009

PRESIDIO PER LA LIBERTA' D'INFORMAZIONE

Presidio per la libertà di informazione e di stampa
Organizzatore:: Maurizio Martina
Tipo: Incontri - Ritrovo
Rete: Globale
Data: venerdì 18 settembre 2009
Ora: 18.00 - 19.30
Luogo: Giardini Pubblici di Porta Venezia
Indirizzo: angolo via Manin - via Palestro
Città/Paese: Milano, Italy

mercoledì 16 settembre 2009

DARIO FRANCESCHINI

DARIO FRANCESCHINI

venerdì 18 settembre - ore 21

c/o Festa democratica

MM Lampugnano, Milano

domenica 6 settembre 2009

La lettera di Marino: "Su lavoro e stampa una sola voce"

Caro Dario, Caro Pierluigi, un confronto rigoroso fra i candidati alla segreteria del Pd fa parte del gioco. Ma guai se finisse per condizionare la nostra capacità di partito di avere una voce sola su alcune grandi questioni. Penso alla «emergenza
occupazione» che rende il nostro autunno caldo e drammatico. E penso alla «emergenza informazione », con telegiornali che, spesso, invece di descrivere la reale situazione del nostro paese, ne danno un’immagine edulcorata e che altrettanto spesso non riportano le notizie. Se su queste due emergenze tutti insieme non ci facessimo sentire subito con proposte e impegni chiari chi ci guarda non potrebbe che farsi un’idea sbagliata: il Pd in vista del suo Congresso privilegia le polemiche interne rispetto a una seria sfida politica da lanciare a questa maggioranza, incapace di fare uscire il Paese da una condizione di fragilità, di
inferiorità.

Da qui la mia proposta: mettiamo insieme subito le nostre migliori forze e intelligenze e prima della riapertura dei lavori parlamentari, ben prima del nostro Congresso, presentiamo e lanciamo progetti per far fronte alla crisi che il Paese sta attraversando. Abbiamo a che fare con una crisi del lavoro e dei consumi del tutto evidente, drammatizzata a ragione da sindacati, Confindustria e Confcommercio. Ma la crisi più profonda mi sembra sia quella della qualità della nostra democrazia, che per far fronte all’emergenza ha bisogno di cittadini più consapevoli e informati e non di telespettatori inerti. Potremo anche discutere fra noi del Pd su grandi temi sociali e civili come il testamento biologico, il riconoscimento delle unioni civili, oppure sulle strategie future per le alleanze da costruire ma guai se quella che dovrebbe essere una sana presa d’atto delle nostre diversità, quella che dovrebbe essere uno specchio e una forza della nostra democrazia interna, potesse essere interpretata come una fastidiosa lotta politica per il potere di un candidato contro l’altro. Sono tanti gli italiani che ci hanno dato fiducia in due occasioni: le primarie per Romano Prodi e quelle per Walter Veltroni. Molti sono giustamente delusi da quello che abbiamo fatto, o meglio non abbiamo fatto. E’ tempo di ritornare a spiegarci e a far capire che consapevoli anche degli errori, delle omissioni, delle mancanze di coraggio, siamo pronti a riprendere in mano lo spirito di due anni fa con cui tanti di noi hanno desiderato dar vita al Partito Democratico.

Durante il mese di agosto abbiamo lasciato alla Lega Nord tutti gli spazi mediatici possibili con le sue inaccettabili proposte. Viviamo in un Paese grande e dignitoso e addolora vederlo rovinato anche a livello internazionale dalle polemiche sugli eccessi del premier, sempre più alla mercé di Bossi e dei suoi. Settembre diventi il mese della nostra reazione, le nostre Feste
del Pd e i congressi nei Circoli siano l’occasione per far conoscere i termini della nostra sfida, per ridare una speranza nel futuro non solo a chi ci sostiene ma anche a chi finora non ha creduto nel progetto innovativo che il Pd rappresenta.

Insieme, tutti e tre i candidati alla segreteria del Pd, cominciamo a dimostrare che sui grandi temi dell’emergenza siamo uniti con proposte condivise.
06 settembre 2009

sabato 5 settembre 2009

BERSANI A MILANO

Si aprirà domenica 6 settembre alle 17 presso il Pala Lido di Milano la campagna congressuale della mozione Bersani.
La manifestazione sarà aperta dal candidato alla segreteria lombarda del Pd Maurizio Martina. Seguiranno gli interventi di Rosy Bindi, Massimo D’Alema ed Enrico Letta.
Concluderà Pier Luigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico.
Segui la manifestazione in diretta su www.bersanisegretario.it, RedTv (canale 890 di Sky) e RaiNews24 a partire dalle ore 17.

Lettera agli iscritti di BERSANI

Cara iscritta, caro iscritto,

in questi giorni il nostro congresso comincerà a vivere in tutti i circoli. È il primo congresso del Pd, un congresso davvero fondativo. Abbiamo tutti la responsabilità di costruire uno strumento utile all’Italia e agli interessi e ai valori che vogliamo rappresentare. Il compito dei candidati è quello di dire con chiarezza se ci sia qualcosa da correggere di ciò che abbiamo fatto fin qui e che cosa ci sia da correggere per guardare avanti e dare nuova forza al nostro grande progetto.
Le candidature non sono contrapposizioni; sono diverse proposte che si sottopongono agli iscritti e ai cittadini elettori. Loro decideranno, e tutti ci rimetteremo alle loro decisioni.
Per questo la discussione può essere serena, chiara e vera. Un partito, infatti, è una comunità di protagonisti. Alla fine del nostro percorso congressuale dovremo dire parole chiare e nuove all’Italia e avviare un ciclo politico che porti ad una alternativa di governo. Questo è il nostro compito, questa è la nostra responsabilità.

Comunque la pensiate, voglio salutarvi tutti con grande amicizia e solidarietà e augurarvi (e augurarci) buon lavoro.

Pier Luigi Bersani