Ecco ci siamo, è uno di quei momenti in cui vorresti avere delle istruzioni scritte, per sapere quale bottone schiacciare, quale formula digitare sulla tastiera o quale numero verde comporre, ma purtroppo non è così.
Nessuna magia ci può salvare da uno sguardo duro e crudo sulla sconfitta.
Il PD, nel quale io credo, ha perso tutto il perdibile o quasi; nella fase tra il risultato delle Politiche e i ballottaggi, il messaggio di analisi della sconfitta che abbiamo mandato al paese, perlomeno a Roma ha addirittura peggiorato il nostro risultato. E la nostra sintonia con la maggioranza del paese è se possibile diminuita.
Io invito ad avere uno sguardo lungo, questa non sarà per noi una crisi breve, ci aspettano anni di opposizione e di ricostruzione di una cultura politica che oggi ancora ci manca. Il messaggio della cultura cosidetta riformista mi sembra ormai in via di esaurimento, nel senso che quella parola oggi non rappresenta, rispetto ai temi più gettonati nella vittoria delle destre; sicurezza, fisco, immigrazione, altro che un contenitore svuotato. Cultura politica; la scelta di temi, linguaggio e soluzioni ai problemi che caratterizzino chiramente la nostra identità.
La cultura politica non si inventa, serve analisi seria, vera, della condizione sociale del paese, ascolto umile delle domande, e capacità di governo, Serve un nuovo radicamento e il coraggio della democrazia interna di questo partito per tutte le scelte che riguarderaano cariche varie a tutti i livelli.
Comincio questa legislatura con molta tristezza, ma so che in politica nulla è eterno e che il futuro non dipende dal vento, ma dai nostri passi.
Emanuele Fiano
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